Storia
Come nasce recitazione9?
Angelo Serio non si è seduto a riflettere per elaborare un nuovo metodo. E tuttora non ci pensa minimamente. Di dogmi ce ne sono già abbastanza.
E’ stato il caso a fornirgli l’ispirazione.
Molti si chiederanno come; strano a credersi ma è tutto merito di un acufene.
Per chi non lo sapesse l’acufene è un disturbo che si presenta sotto forma di ronzio, fruscio, soffio che viene percepito dall’orecchio inizialmente come qualcosa di esterno e solo in un secondo momento ci si rende conto che si tratta di un fastidio interno all’orecchio stesso.
La domanda sorge spontanea: cosa c’entra un fruscio all’orecchio con la recitazione?
Apparentemente niente, ma recitazione9 si basa appunto sull’apporto di discipline piuttosto distanti dall’arte dell’attore. Indagando sulla possibile natura di questo fastidiosissimo fruscio, il nostro Serio ha dato inizio ad un percorso di ricerca nei territori della scienza, accademica e non.
A metà strada tra uno Sherlock Holmes e "I tre giorni del condor"
più il Serio imparava, più le cose gli sembravano applicabili alla recitazione.
Da qui l’esigenza di comprendere meglio il funzionamento della parte più potente e sconosciuta dell’ “essere uomo”, ovvero il nostro cervello. Per cui si è dedicato allo studio dell'epigenetica, della psicologia energetica… Ogni strada può essere quella che semplifica. E si è avvicinato al mondo microscopico della fisica quantistica e dei filosofi che hanno avuto scambi considerevoli d’opinione con eminenti scienziati.
La scienza, pur sempre relativa, ha il suo fascino e il suo bel corpus di teorie, enunciati e concetti non proprio semplici da assimilare.
Ma Serio non ha l’ambizione di diventare uno scienziato, si limita semplicemente ad uno studio volto alla comprensione dei meccanismi che stanno alla base del funzionamento del nostro cervello, in modo da poter utilizzare “applicazioni” scientifiche allo scopo di semplificare il lavoro dell’attore.
Sempre più appassionato all’argomento e alle possibilità di migliorare che la scienza può fornire alla recitazione ha continuato a porsi domande; come massimizzare le potenzialità della mente e non solo? Ed è questo che lo ha spinto alla ricerca, ancora aperta, di possibili strumenti.
La storia potrà sembrare assurda, ma ha l'ingrediente fondamentale di molte meravigliose scoperte: il Caso.
Questa ipotesi è stata presentata per la prima volta in una conferenza pubblica il 4 novembre 2010, presso la Scuola di cinema “Pigrecoemme” di Napoli.
Il nostro Serio/Holmes ha avuto, come da copione, il suo Watson: Roberta Frascati.